È prevista per oggi la riunione per decidere le (poche) deroghe all’obbligo di mostrare il green pass base, che si ottiene anche con il tampone, all’interno degli esercizi commerciali. Il premier Mario Draghi potrebbe firmare già domani il Dpcm con l’elenco dei negozi esentati. Da quanto traspare la certificazione verde servirà certamente per pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, mentre non servirà per i servizi indispensabili alla persona come possono essere gli alimentari o le farmacie. Quel che è certo è che dal 20 gennaio e fino al 31 marzo, termine dello stato di emergenza, scatta l’obbligo di green pass base per andare dal parrucchiere, dal barbiere e nei centri estetici.
Dal primo febbraio la certificazione che si ottiene anche con il tampone sarà richiesta per tutti gli altri negozi. Scatta così una sorta che lockdown per tutti coloro che non si sono vaccinati che, in questo modo, non avranno modo di accedere ai luoghi di socialità come bar, ristoranti, cinema, teatri né tantomeno alberghi, piscine palestre o stadi. Off limits senza il Super Green Pass anche i musei, i centri benessere e le sale scommesse.
Non solo c’è anche l’idea di modificare il sistema dei colori per scongiurare nuove chiusure: è questa la richiesta delle Regioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, che ritiene che il sistema delle fasce abbia svolto un ruolo importante per il contenimento del virus ma che essendo questo mutato dovrebbero mutare anche le regole. È per questo motivo che nelle prossime ore si aprirà un tavolo di confronto convocato per questa discussione.
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