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Farmaci, Fnomceo: “Necessario coinvolgere Case Comunità per la distribuzione”

2/03/2022 | Le nostre news

Nell’ottica di facilitare ai pazienti l’accesso alle terapie, “l’intero sistema di distribuzione dei farmaci andrebbe rivisto”, “coinvolgendo nella dispensazione anche le Case di comunità”. Ma anche ampliandolo a modalità di distribuzione nuove, che prevedano “l’invio dei medicinali a domicilio, attraverso le farmacie territoriali”. Queste le proposte di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ascoltato oggi in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’indagine in materia di distribuzione ‘diretta’ e ‘per conto’ dei farmaci. Il sistema della distribuzione ‘diretta’, attraverso le strutture delle aziende sanitarie, o ‘per conto’, tramite specifici accordi con le farmacie convenzionate, era stato introdotto nel 2001 dalla legge 405.

L’obiettivo era quello di ottimizzare l’aspetto clinico e sociale, in un’ottica di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, la normativa non è stata pienamente né uniformemente applicata, ha spiegato Anelli. “Le norme attuali – sottolinea – erano nate per migliorare l’equità di accesso alle cure. Purtroppo, non tutte le Regioni hanno creduto sino in fondo in questo meccanismo, e la distribuzione diretta e per conto risulta applicata a macchia di leopardo”. Oggi, per ottenere i farmaci presenti nel Prontuario Ospedale Territorio, ovvero interessati dalla distribuzione diretta o per conto, il paziente è infatti “costretto a uno ‘slalom’ tra specialista, medico di medicina generale e, infine, farmacia ospedaliera, distrettuale o territoriale”.

Le attività delle Case di comunità potrebbero essere considerate in funzione di ottimizzare i suddetti percorsi, prosegue Anelli, “al fine di consentire al paziente di ottenere il farmaco senza troppi spostamenti e in tempi più brevi, garantendo al tempo stesso una più accurata sorveglianza clinica”. Ma, si potrebbe anche, conclude, introdurre la distribuzione del farmaco al domicilio del paziente, “che ottimizzerebbe ancor più questo percorso”.

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