Preoccupa gli esperti la risalita repentina della curva epidemica in tutta Italia. La scorsa settimana l’incidenza nazionale era pari a 53, ora è a 78. La media di occupazione dei posti in ospedale, tuttavia, rimane ancora sotto controllo e sotto la soglia di allarme. Ricordiamo che la norma in vigore decreta il passaggio da zona bianca a zona gialla con l’incidenza settimanale oltre 50 casi il 10% dei posti occupati in terapia intensiva e il 15% in area medica.
Il Friuli Venezia Giulia è la regione che più sta rischiando la zona gialla, con 233 casi settimanali su 100mila abitanti e il 10,9% di posti occupati in terapia intensiva e sotto soglia soltanto l’area medica con il 9,9%. Se l’evoluzione della curva verso l’alto non si ferma rischia di andare in giallo prima di Natale. Soltanto quattro regioni (Basilicata, Puglia, Sardegna e Molise) sono sotto i 50 casi. Rischiano anche la Calabria e le Marche. Queste ultime hanno 88,1 casi il 10% dei posti occupati in terapia intensiva, il 7,2% in area medica.
Molto critica la situazione della Provincia autonoma di Bolzano con 316,3 casi e il 13,6% di posti occupati in area medica anche se resistono le terapie intensive che sono al 6,3%. La Lombardia ha il 56,8 casi settimanali il 6,4% di posti occupati in area medica e il 2,9% in terapia intensiva. Il Lazio a 89,7 casi l’8,3% di area medica. Il Veneto ha 115,3 casi, l’Emilia-Romagna 87,7 e la Sicilia 66,6 la Toscana 71,9.