(gia.pas) L’obbligo vaccinale al Covid, stando alle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, è già nei piani del Governo e potrebbe presto entrare in vigore in Italia. Sicuramente dopo l’estensione del Green Pass, stando a quanto affermato dal ministro della Salute Roberto Speranza e certamente dopo il via libera di Ema che deve ancora concedere l’autorizzazione definitiva. Al momento, infatti, i vaccini hanno ottenuto solo un’autorizzazione condizionata per consentire l’immissione in commercio, e la decisione definitiva dovrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana.
Dopodiché la palla passerà all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) che dovrà recepire la decisione dell’Ema e fornire l’autorizzazione decisiva. Un iter di certo non breve. Intanto ciò che occorre sottolineare è che la Costituzione, nonostante preveda e garantisca che nessuna pratica medica sia impartita contro volontà, riconosce altre priorità. Prima su tutte la salvaguardia della salute pubblica, che è riconosciuta costituzionalmente come più importante ed è obbligo primario del legislatore. L’articolo 32 della Costituzione “prevede la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo generale per i cittadini”. Il governo potrebbe scegliere la via del decreto, che sarebbe poi convertito in legge dal Parlamento.
Sulle sanzioni previste non vi è certezza, tuttavia è possibile fare affidamento sul fatto che verrà replicato quanto applicato già su quelle classi di lavoratori che hanno al momento obbligo di vaccinazione. Per medici e personale scolastico, infatti, sono previsti trasferimento e sospensione, in caso di rifiuto alla vaccinazione o ad esibire il Green Pass. Per i cittadini la strada potrebbe essere analoga a quella seguita per il Green Pass, prevedendo una multa da 400 a 1000 euro.