Da uno studio condotto in Israele e pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della Salute israeliano sugli over 60 vaccinati con ciclo completo, emerge che rispetto alla variante Delta, la terza dose Pfizer “porterebbe l’efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all’efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa”. E, dicono i ricercatori, i casi di contagio e di malattia grave calano “sostanzialmente” con un tasso di infezione, almeno 12 giorni dopo il ‘booster’, inferiore di “11,3 volte” rispetto alle due dosi e un tasso di malattia grave “inferiore di 19,5” volte.
Lo studio è stato condotto dal 30 luglio al 31 agosto su 1,13 milioni di over60 che avevano completato l’immunizzazione 5 mesi prima, divisi in due gruppi: quelli cui è stato somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due. Tema ancora caldo se la terza dose è per tutti, proprio come in Israele (ora dai 40 anni in su).