Una diciannovenne italiana di origini kosovare è stata arrestata dalla Polizia in un blitz a Milano. La giovane si era radicalizzata a 16 anni ed era una devota sostenitrice dell’Isis. L’indagine è partita dopo una segnalazione dell’intelligence relativa al marito della ragazza, un 21enne kosovaro che era imparentato con l’attentatore di Vienna Kujtim Fejzulai. L’uomo sparò in diversi punti della città e ammazzò quattro persone prima di essere ucciso dalle forze di sicurezza.
La 19enne custodiva nel cellulare “migliaia” di immagini e video che raffiguravano “oggetti simbolo” dell’organizzazione terroristica come la “bandiera nera con la scritta della testimonianza di fede, scene di combattimenti ed esecuzioni sommarie di infedeli. La giovane partecipava all’organizzazione chiamata ‘Leoni dei Balcani’, che fa parte della più ampia associazione terroristica Stato Islamico. In una chat “prometteva a una interlocutrice 16enne che le avrebbe trovato come sposo un ‘Leone'”, un militante dei Leoni dei Balcani, “con il quale morire da martire dopo un matrimonio ‘bagnato dal sangue dei miscredenti'”. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip.