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In Italia una donna su 3 non si sente valorizzata a lavoro

13/03/2022 | Le nostre news

Un terzo delle donne italiane non ritiene valorizzate le proprie competenze professionali. Il 40% pensa di non percepire una retribuzione adeguata. La metà, il 48%, riconosce che nelle propria azienda uomini e donne non hanno le stesse opportunità di carriera e guadagno. A raccontarlo, il sondaggio presentato nella live inchiesta su “Parità di genere? Ora si può misurare?”, nel corso di Obiettivo 5, il campus di formazione di Corriere della sera, con la 27 esimaOra, Io Donna e Le contemporanee, organizzato con Sapienza Università di Roma e dedicato appunto alla parità di genere, quinto dei 17 obbiettivi dell’agenda Onu 2030.

“Le nuove donne – racconta Lucia Annunziata, già direttrice di Tg e presidente della Rai – sono magnifiche, anche perché hanno avuto mamme femministe. Sono preparate, hanno viaggiato, ma poi in riunione di redazione hanno il timore di parlare in pubblico, come se la loro voce valesse meno, perché sanno di non essere valutate con lo stesso metro degli uomini. È un problema tipicamente italiano. Io, nella mia vita, ho risolto con un ‘andate a quel Paese’, ma non lo consiglio – sorride – La verità è che gli uomini fanno una guerra sporca alle donne e alla loro acquisizione di autorevolezza. Le donne sono più vittime di pettegolezzi e attacchi fisici e a farli sono gli uomini”. Il sondaggio racconta poi di diversità di trattamento sin dai colloqui per un posto di lavoro. A oltre la metà delle lavoratrici tra i 30 e i 50 anni (53%) è stato chiesto se avesse figli o intenzione di averne. In media, poi, le donne dirigenti coordinano team più piccoli, mentre agli uomini sono assegnati gruppi più numerosi. Per raggiungere la parità di genere in azienda per la metà delle donne dirigenti ci vorranno più di 10 anni, mentre la maggior parte dei dirigenti non conosce la Certificazione di parità per le donne previste dal Pnrr. Ma il 60% dei dirigenti è favorevole a introdurre premi e incentivi per realizzare obbiettivi misurabili di parità di genere.

“La pandemia è stata un disastro – commenta Stefania Radoccia, managing partner area tax and lax di Ey Italia – Il 90% di chi ha perso il lavoro era donna e il 46% delle donne hanno denunciato un impatto negativo sui loro compensi. Ora ci sono 6.6 miliardi dal Pnrr per il raggiungimento della parità. La guerra però ha cambiato gli scenari, si parla di investire in Difesa. Spero, e Draghi me lo confermato, che questo non sposti nulla dal nostro obbiettivo”. All’incontro, a cura di Antonella Baccaro, hanno partecipato anche il professore ordinario di Diritto del lavoro a La Sapienza, Goffredo Freddi, executive director Msd, e Antonio Di Micco, responsabile organizzazione e sviluppo Autostrade per l’Italia.

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