Oltre 50 docenti universitari di atenei di tutto il mondo si scagliano contro gli obblighi e il Green Pass vigenti in Italia e nel mondo universitario, con una lettera in cui si dicono “scandalizzati” e “particolarmente preoccupati per la libertà accademica” in Italia per via del Green Pass e degli obblighi imposti a studenti, docenti e personale. La lettera dei docenti internazionali parte dal presupposto storico dell’università italiana quale garante, da 900 anni, di accoglienza, tutela, libertà e mobilità dei docenti: “proprio per questo motivo la discriminazione nelle università italiane, faro di civiltà per molti, acquista un pericoloso valore simbolico per tutti noi”.
La solidarietà internazionale è arrivata da docenti e intellettuali stranieri – delle Università di New York, Cambridge, Melbourne, Buenos Aires, California (Santa Barbara), Amsterdam e di molti altri paesi -, i quali reputano “ingiusta e illegittima la discriminazione sociale introdotta con il green pass che limita molte delle libertà umane fondamentali”. I docenti si dicono infatti “scandalizzati che la maggior parte degli organi accademici possano permettere tali discriminazioni”. Tra i firmatari anche la filosofa francese Barbara Stiegler, che in un suo recente testo, La democrazia in pandemia, fa appello allo spirito dell’Università come luogo del dialogo e del dubbio, grazie al quale si potrebbe “rendere questa ‘pandemia’, ma anche la salute e il futuro della vita, non ciò che sospende, ma ciò che fa appello alla democrazia”. “Esprimiamo grande preoccupazione per la gestione dell’emergenza pandemica in atto e per le conseguenze che questa ha già avuto e potrà avere sulla vita della popolazione a partire dal mondo dell’università e della scuola. Siamo particolarmente preoccupati per la libertà accademica che è un pilastro dello Stato di diritto e una manifestazione delle più alte della dignità umana. Libertà accademica significa libertà d’insegnare, di studiare e di apprendere senza alcun tipo di interferenza e di condizionamento”, scrivono i 50 docenti nel documento.