Nel 2019 i Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D) italiani hanno assistito 130.168 persone: 17.889 i nuovi utenti e 112.279 persone che proseguono il percorso iniziato negli anni passati. Nel complesso, l’86% degli utenti dei Ser.D è maschio, il 92% italiano. Nel 27-34% dei casi si tratta di persone con un lavoro stabile, il 24-28% è disoccupato. La maggior parte delle persone che ricorrono ai Ser.D ha una età compresa tra i 35 e i 54 anni, ma tra i nuovi utenti l’età media scende a 33 anni.
A dirlo è l’ultimo “Rapporto Tossicodipendenze” del ministero della Salute. Il 65% di chi chiede aiuto ha problemi di dipendenza legati principalmente all’uso di oppiacei, percentuale che scende al 31,3 % tra i nuovi utenti e sale al 70,4% tra i vecchi utenti. L’eroina rimane la sostanza più diffusa tra gli utenti in trattamento, anche se con dati in diminuzione negli anni. Al contrario, è cresciuto l’abuso di cocaina, scelta come sostanza primaria dal 37,4% dei nuovi utenti. L’accesso ai servizi legato all’uso di cannabis riguarda circa il 27,8% dei nuovi utenti e il 9,2% dei pazienti già in carico. Il 6,5% delle persone in trattamento presso i Ser.D nel 2019 presentava almeno una patologia psichiatrica. Di questi, il 59,8% era affetto da disturbi della personalità e del comportamento, il 15% da sindromi nevrotiche e somatoformi, l’11,4% da schizofrenia e altre psicosi funzionali, il 2,8% da depressione e il 2% da mania e disturbi affettivi bipolari. Sul fronte delle malattie infettive, l’1,3% è positivo all’Hiv, lo 0,4% all’epatite B e il 9% all’epatite C.