Prezzi delle materie prime alle stelle e costi dell’energia record mettono in difficoltà l’agricoltura sarda ma soprattutto alcuni settori importanti come l’ortofrutta e gli allevatori di suini e bovini da latte, a cui si aggiungono gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici che in pochi mesi hanno portato dalla siccità alle troppe piogge, fino al ghiaccio e all’assenza di precipitazioni. “Un effetto caro prezzi che sta investendo tutto il territorio nazionale – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – per questo da giorni come Coldiretti stiamo programmando una mobilitazione a sostengo soprattutto di quei settori, come ortofrutticolo, suinicolo e bovino da latte, che nonostante la crescita dei costi di produzione si ritrovano a vendere i propri prodotti agli stessi prezzi degli anni scorsi, a volte, e questo è il paradosso insostenibile, anche a prezzi inferiori. Nei prossimi giorni saremo davanti alle Prefetture per manifestare questo disagio“. Lo tsunami del caro prezzi che si sta abbattendo sul mondo imprenditoriale sta facendo schizzare i costi di produzione. Con l’energia elettrica che cresce di giorno in giorno registrando aumenti record. A questi si aggiungono quelli del gasolio e dei mangimi. Aumenti che il mondo agricolo paga alla fonte ma che spesso non trova riscontro a valle quando porta sul mercato i propri prodotti.
“Il caro prezzi sommato agli effetti dei cambiamenti climatici si stanno abbattendo violentemente sui campi e stanno mettendo in ginocchio la nostra agricoltura – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – una situazione ormai insostenibile e non aiutata da un sistema burocratico elefantiaco nemico delle imprese. Ci sono tante aziende che ancora non hanno ricevuto un euro dalla famigerata siccità del 2017, nonostante abbiano presentato domanda regolarmente con tanto di certificazione sul campo delle perdite”. “Alla Regione abbiamo manifestato più volte questo disagio e mercoledì scorso durante l’audizione con i capigruppo abbiamo anche consegnato un documento articolato con diverse proposte – ricorda Battista Cualbu – La Regione deve intervenire garantendo liquidità immediata alle aziende agricole sbloccando quelle pratiche ferme da troppo, tanto tempo, a cominciare dalla vergognosa storia della siccità del 2017”. “Serve subito, immediatamente, l’intervento contingente per dare ossigeno alle aziende in affanno ma anche interventi strutturali per cambiare questa pubblica amministrazione inadeguata ai ritmi delle imprese – conclude Luca Saba -. Gli strumenti ci sono e ne abbiamo indicato diversi anche noi, concreti e operativi nel breve periodo. Nella società della tecnologia con una agricoltura sempre più aperta alle innovazioni è paradossale affidarsi ad una pubblica amministrazione arcaica che ignora l’informatizzazione divenuta ormai ordinaria negli altri settori sempre della pubblica amministrazione”.