(di Giacomo Pasquetti) Infine il Moige (Movimento Italiano Genitori) ce l’ha fatta: lo spot di Lino Banfi su TimVision, è stato ripulito e ripubblicato in versione abbreviata. “Non si tratta di censura“, si è sbrigata a comunicare la Tim. Ma di fatto il famoso “porca puttena”, cavallo di battaglia dell’attore dai tempi in cui vestiva i panni di Oronzo Canà, ora non c’è più. Accusato di volgarità dal Moige perché “l’allenatore nel pallone” (nella pubblicità incriminata) pronunciava la famosa frase quando scopriva che le partite non si vedevano più con i vecchi metodi.
Il ricorso all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV sono state immediate: “Una iniziativa contro la volgarità in tv che dimostra in modo chiaro come uno degli scopi del Moige sia battersi contro la violenza e la volgarità, soprattutto quando può recare danno ai minori, senza alcun pregiudizio – ha rincarato la dosa Elisabetta Scala, vicepresidente e responsabile Osservatorio Media Moige – Le aziende come TIM devono trovare altre strade per coinvolgere il pubblico, evitando di scadere nella trivialità più assoluta, considerando anche che gli spot sono mandati in onda in fascia protetta e che una buona parte del pubblico è composta da famiglie e minori”.
“Le polemiche sul porca puttena? Non ho seguito la vicenda. Sono quarant’anni che dico questo tormentone, non è una novità per me. L’hanno detto anche i giocatori agli Europei”, così ha commentato Lino Banfi, prendendo le dovute distanze dalla spiacevole vicenda. La Tim ha invece replicato con una nota che “non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio”.