Verrà inaugurata martedì 1 marzo, alle ore 18, al museo Crocetti di Roma (via Cassia 492), la mostra dell’artista internazionale Gianni Testa dedicata alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri. La mostra, che è a ingresso gratuito, sarà aperta fino al 30 marzo (per informazioni tel. 338 3088122 / info@giannitesta.it).
“La visione dell’arte”, ovvero la potenza visionaria di una poesia, quella che ha inspirato l’opera di numerosi artisti e pittori nel corso dei secoli, liberamente tratta dall’opera di Dante, dalla sua poesia giovanile a sfondo stilnovista ma soprattutto dall’universo poetico inesauribile della Divina Commedia. Questo è il tema al centro dell’esposizione di Gianni Testa, che per l’occasione presenta 101 opere realizzate con tecnica olio su tela (dimensioni 60×60 e 80×80). Curata da Chiara Testa, la mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo a cura di Cangemi Editore. L’arte di Gianni Testa è conosciuta per i suoi celebri cavalli. Con questa mostra però l’artista va oltre questo stereotipo, caratterizzandosi per un cromatismo molto acceso e da figure eteree e turbinose, che rimandano a generi pittorici che spaziano dal realismo all’impressionismo. Nato a Roma il 23 ottobre 1936, città in cui vive ed opera, si è formato alla Facoltà di Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma. Frequentati i corsi della scuola di restauro presso la Galleria Borghese, sotto la guida della Prof.ssa Della Pergola, ha studiato e approfondito le tecniche usate dagli artisti nelle varie epoche per interpretare attraverso la raffigurazione della realtà quei sentimenti e quelle emozioni che lo hanno sempre affascinato. Ha poi approfondito le tecniche di scultura sotto l’egida del Maestro Bartolini. In quel periodo ha conosciuto e frequentato gli artisti Quaglia, Levi, Guttuso, Calabria e più tardi Pericle Fazzini, con i quali è diventato amico. E proprio Levi, che vedendo nelle sue prime opere un certo autentico talento, per il quale si distingue l’artista dal pittore, nel 1962 lo sollecitò a partecipare ed esporre in collettiva insieme con Quaglia, Guttuso, Mazzacurati e Domenico Purificato. Molti sono stati infatti i premi fin qui conseguiti, le rassegne collettive d’arte cui ha partecipato, dalla Biennale Romana (sin dal 1968) alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma (sin dal 1975), solo per citarne alcuni, e altrettanti i concorsi nazionali vinti, partendo dal 1° Premio al Concorso “Brandy Italiano” del lontano 1970, fino al recente Premio alla Carriera consegnato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. Molte sono state le mostre in questi ultimi anni, in Italia e all’estero in Germania, Basilea, New York, Philadelfia. Da ricordare anche la mostra antologica presso il Complesso del Vittoriano a Roma nel 2014.