Un Batman ultra noir, ma allo stesso tempo fragile come un bicchiere di cristallo, un Batman un po’ Kurt Cobain tossicodipendente di verità e vendetta (VENGEANCE era il titolo originale di questo reboot). Un supereroe, infine, anche un po’ sciamano dall’anima da detective, che sembra però aver già conquistato la critica che, a embargo appena finito, lo esalta. C’è chi già definisce THE BATMAN di Matt Reeves “il miglior film su Batman dai tempi de Il Cavaliere Oscuro di Nolan”. Insomma un buon viatico per la Warner Bros che guarda già con ottimismo al box-office del prossimo weekend per questo Blockbuster che sarà in sala dal 3 marzo (tranne in Russia dove è stata appena bloccata l’uscita). ”Come fare un Bruce Wayne in un modo mai visto prima?” Questo il quesito che si era posto il regista Reeves. “Semplice – spiega lui stesso – : ‘E se questo ragazzo a cui è capitata una tragedia (quella appunto di assistere all’omicidio dei genitori) diventasse per questo un solitario, uno che non sa più cosa fare? Allora potrebbe trasformarsi in una specie di ribelle, uno spericolato tossicodipendente. Perché la verità in fondo è solo una specie di tossicodipendenza. La droga di Batman – prosegue il regista – è la sua dipendenza dalla vendetta. È insomma come un Batman/Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana.” Inizio mistico, con in sottofondo l’Ave Maria di Schubert e le immagini cupe del direttore della fotografia Greig Fraser (candidato all’Oscar per DUNE), e subito dopo, ad Halloween, la prima vittima di un serial killer, ovvero il sindaco di una Gotham City troppo buia e dove piove sempre. Robert Pattinson nei panni di Batman/Bruce Wayne è perfetto per interpretare questo supereroe shakespeariano che si porta dietro un’eredità pesante.