È morto a 84 anni in Inghilterra lo scrittore e traduttore Gianni Celati. Tra i più grandi esperti di letteratura inglese e internazionale, Celati resta un modello inimitabile per la sua unica e originale capacità di rielaborazione dei principali temi portanti dei grandi autori. Il mondo della cultura piange un pilastro della letteratura, e il ministro Dario Franceschini lo ricorda: “Con dolore apprendo della scomparsa di Gianni Celati, un grande intellettuale del Novecento, un autore mai banale, uno straordinario traduttore che ha studiato con maestria la lingua italiana e le sue sonorità. È un giorno triste per la letteratura e per il nostro Paese”, sottolinea il ministro, “che perde anche un attento osservatore che ha saputo raccontare con semplicità l’Italia meno conosciuta, l’Italia dell’altrove”.Maestro di molti importanti scrittori e autori del ‘900, tra cui Pier Vittorio Tondelli, Claudio Piersanti, Enrico Palandri, Giacomo Campiotti, Gian Ruggero Manzoni, Andrea Pazienza, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore lo ricorda come “uno dei maggiori narratori del Novecento e protagonista di quella stagione letteraria e creativa della Bologna tra gli anni ’70 e ’80 indimenticabile, attorno alla quale è cresciuta una generazione di artisti”. “Celati – continua Lepore – va ricordato anche per i suoi corsi di letteratura angloamericana al Dams, che hanno segnato un’epoca, con seminari leggendari come quello su Lewis Carroll, un vero e proprio esperimento di scrittura collettiva, dove con studenti e studentesse venivano creati esperimenti narrativi e storie attorno ad una Alice disambientata, rispetto al testo originale di Carroll. Ci lascia un maestro della scrittura, capace di creare paesaggi narrativi indelebili”. Nato a Sondrio nel 1937, Celati il 10 gennaio avrebbe compiuto 85 anni. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara. Laureatosi in letteratura inglese all’Università di Bologna con una tesi su James Joyce, cominciò presto a scrivere articoli per varie riviste, oltre a pubblicare le prime traduzioni. Nel 1971 pubblicò il suo primo romanzo, Comiche, per Einaudi, mentre continuava a collaborare con diverse riviste e si dedicava alla traduzione di classici inglesi, come Bartleby lo scrivano di Herman Melville. Insegnò anche, per un periodo, alla Cornell University di Ithaca (New York). Ritrasferitosi in Italia assunse la cattedra di letteratura angloamericana del Dams di Bologna, e riprese anche l’attività critica e di studioso della letteratura europea, traducendo James Joyce, Mark Twain, Joseph Conrad e altri grandissimi autori.Fra le ultime opere si ricordano la trascrizione in prosa del poema di Matteo Maria Boiardo, L’Orlando innamorato raccontato in prosa (Einaudi, 1994), la trasfigurazione autobiografica Recita dell’attore Attilio Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto (1996, a cui hanno fatto seguito i Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna, 2010), il resoconto di viaggio Avventure in Africa (1998), e nove nuovi racconti raccolti in Cinema naturale (2001), dove alle meditazioni sul presente si alternano i ricordi. In collaborazione stabile con la casa di produzione cinematografica bolognese Pierrot e la Rosa realizzò inoltre, in qualità di regista, i documentari Strada provinciale delle anime (1991), Il mondo di Luigi Ghirri (1999), Case sparse. Visioni di case che crollano (2003), e Diol Kadd. Vita, diari e riprese di un viaggio in Senegal (2010).Nel marzo 2013 Einaudi pubblicò l’Ulisse di James Joyce in una nuova versione tradotta da Celati, frutto del lavoro di oltre sette anni.