Il progetto di ristrutturazione della ex Casa del fascio di Predappio (Forlì-Cesena), una delle più grandi, con oltre 27.500 metri quadrati, fra le oltre 10mila realizzate in Italia durante il ventennio, è stato approvato in via definitiva dalla Soprintendenza di Ravenna. Lo riferisce l’edizione locale del Resto del Carlino. La proprietà dell’immobile, passata alcuni anni fa dal demanio al comune romagnolo, aveva già realizzato e approvato, nel 2015 con la precedente amministrazione di centrosinistra un progetto per il recupero dell’edifico. Passato il comune ad una amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Roberto Canali, il progetto ha subito alcune modifiche. “Ora possiamo dare il via al primo bando – spiega il sindaco – che riguarderà, come richiesto dalla soprintendenza, la tutela dell’immobile, che dovrà conservare pavimenti e infissi originali, oltre ai muri e alle scale interne. Metteremo in sicurezza l’edificio, eliminando infiltrazioni, ammaloramenti e migliorando la tenuta sismica. Per farlo abbiamo a disposizione, già finanziati, oltre 3,5 milioni di euro. I nostri progettisti realizzeranno entro un mese il capitolato dell’intervento, per poi passare al bando vero e proprio. I lavori, se non ci saranno intoppi, potrebbero iniziare anche entro quest’anno o nel 2023”. Per completare l’opera sarebbero necessari, stima il sindaco, almeno altri 3,5 milioni, puntando, per il loro finanziamento, anche sul Pnrr. Ma per realizzare che cosa? Le finalità del progetto originario che prevedeva la realizzazione di un centro studi di documentazione sulla storia del primo Novecento e l’esposizione museale permanente sul fascismo subiranno importanti modifiche. “Verrà realizzato il centro studi di documentazione sulla storia e, soprattutto, l’architettura del primo Novecento – precisa il sindaco Canali – ma intendiamo realizzare un contenitore che non sia solo a disposizione dei visitatori, ma fruibile anche dai predappiesi. Per questo realizzeremo appositi locali adibiti a uso pubblico. Non sarà, invece, realizzata l’Esposizione museale permanente sul fascismo. Riteniamo, infatti, che un museo sul fascismo proprio a Predappio, al momento è inopportuno, potendo alimentare forti polemiche e turismo nostalgico”. (ANSA).